domenica 1 luglio 2012

Inventare un gioco!

Ciao a tutti e ben ritrovati!
Dopo il mio ultimo post con un argomento così delicato ho deciso di parlarvi nuovamente di qualcosa di più allegro.
Una volta con le mie compagne ho svolto una lezione di educazione fisica un po' particolare ... Dovevamo inventare un nuovo gioco che avremo poi proposto a dei bambini dell'asilo. Facile no?
Invece, non era facile per niente ... Dovevamo tenere conto dell'età dei bambini e del loro sviluppo cognitivo e fisico e il che si traduceva in un gioco con poche regole semplici e chiare e soprattutto un gioco divertente!
Così abbiamo iniziato a pensare a quali strumenti avremmo potuto utilizzare: abbiamo scelto dei cerchi da posizionare sul pavimento e i bambini avrebbero dovuto passare da un cerchio all'altro fino a che la musica non smetteva di suonare e qualcuno non sarebbe rimasto fuori. Poche regole ma un gioco che richiede concentrazione e coordinazione.
Questa apparentemente semplice consegna in realtà ha richiesto organizzazione ed un progetto alla sua base, proprio come ogni azione educativa esige.
Ma l'elemento essenziale era la fantasia ... In fondo la ricetta magica è proprio questa: immaginazione e creatività per entrare nel meraviglioso mondo dei bambini!
Non credete anche voi?
Un bacio.

giovedì 21 giugno 2012

Articolo di giornale sul maltrattamento dei bambini in un asilo

Ciao a tutti.
Finora vi ho parlato di tutte le mie esperienze di tirocinio ... Argomenti allegri e positivi, mentre oggi ho deciso di trattare un argomento un po' delicato e particolare: il maltrattamento subito da alcuni bambini dalle maestre del loro asilo.
Anche quest'anno infatti si sono verificati ancora episodi così incresciosi e visto il tema da me scelto per il mio blog ho scelto di riportarvi l'articolo di cronaca del giornale l' "Avvenire":

28 gennaio 2012

Bimbi picchiati e maltrattati all'asilo,
maestra arrestata nel Bresciano
Le telecamere nascoste hanno ripreso scene persino difficili da raccontare. In un caso si vede un bimbo che ha appena vomitato e viene costretto dalla maestra a rimangiare quello che ha rigurgitato. In un altro un bimbo straniero viene violentemente strattonato perché non sta fermo. Ad altri toccano schiaffi e pizzicotti. L'educatrice è stata arrestata non appena i carabinieri hanno avuto in mano elementi sufficienti. Sono andati a prenderla venerdì mattina direttamente in asilo.
Un'altra vicenda di maltrattamenti in una scuola materna è stata scoperta dai carabinieri a Anfo, comune di 450 abitanti in Valle Sabbia. Sotto choc tutti gli abitante e soprattutto i genitori, nessuno, dei quali, a quanto si è appreso finora, aveva mai notato segnali di disagio tra i figli. L'educatrice arrestata ha 52 anni, separata, 2 figli maggiorenni. Alla scuola materna di Anfo è arrivata nel settembre scorso, da un altro asilo del bresciano. Sedici in tutto i bambini, tra i 3 e i 6 anni, affidati a 2 maestre, 2 assistenti per i piccoli che hanno
bisogno di maggiore assistenza, una cuoca. I carabinieri non hanno rivelato chi, alla fine dello scorso anno, si è recato in caserma per raccontare la strana gestione dell'educatrice arrestata. I carabinieri hanno posizionato subito nell'asilo le telecamere e, hanno riferito sabato in una conferenza stampa, tutti i racconti hanno avuto conferma.
L'educatrice se la prendeva in particolare con 4 dei 16 bambini. Due sono figli di stranieri, gli altri due hanno
qualche problema di adattamento e socializzazione. Per loro l'asilo si trasformava in un lager soprattutto al momento del pranzo e del pisolino pomeridiano. Chi non voleva mangiare veniva pizzicato, preso a sberle, costretto a ingurgitare il cibo a forza. Le telecamere hanno ripreso la scena di un bimbo che dopo
aver ingoiato a forza un boccone vomita e la maestra lo costringe a rimangiare quello che ha sputato. Gli altri bimbi assistono spaventati.
Ieri mattina gli inquirenti hanno deciso che avevano abbastanza conferme e i carabinieri si sono recati all'asilo, giusto in tempo per assistere di persona ai sistemi educativi della maestra. Lei si è messa a piangere e si è lasciata portare via. Lunedì ci sarà l'interrogatorio di convalida.

Leggendo questo articolo mi sono venuti i brividi ... Ma come è possibile fare delle azioni del genere a dei bambini soprattutto! Come ben sapete ho fatto parecchi stage con i bambini quindi mi sento molto colpita dall'argomento ... E' come se mentre facevo lo stage avessi fatto io quelle bruttissime cose, perchè educatrici proprio come me, proprio il lavoro che io desidero fare in futuro sono arrivate a fare ciò. Non riesco veramente a concepire le parole che ho letto ... Oltretutto maestre con molta esperienza alle spalle immagino ... Ma quello che io mi chiedo: è vero che questa professione si apprende, ma comunque bisogna avere una certa disposizione e se essa manca perchè fare questo lavoro ... per poi arrivare a compiere azioni così? Inoltre, soprattutto contro bambini stranieri e con problemi di disagio ... La pedagogia e la pedagogia interculturale che tanto si studia dove sono finite? Penso anche ai genitori di quei poveri bambini ... Come si possono sentire? Portano i loro bambini a scuola, quello che dovrebbe essere un luogo di sicurezza e protezione, con le maestre, persone di fiducia e invece sono state quelle stesse persone a maltrattare i loro bambini. Non ci sono veramente parole da esprimere sull'accaduto. Spero solo che vengano condannate e che assolutamente non tornino mai più a contatto con bambini e a lavorare nuovamente in asilo.

domenica 17 giugno 2012

Recita di fine anno

Salve a tutti!
La scorsa settimana sono andata a vedere le recita di fine anno dei bambini della scuola dell'infanzia della mia città. Questa volta quindi sono stata una spettatrice :) e sapete chi ho ritrovato? Ho rivisto di nuovo alcuni bambini che avevo conosciuto quando io e le mie compagne di liceo eravamo andate lì per mettere in scena le rappresentazioni di "Alla ricerca di Nemo" e "Madagascar" ricordate? All'epoca per loro era il primo anno ed erano pulcini ( 3 anni) , mentre ora sono ranocchi ( 5 anni) e sono cresciuti moltissimo ed è l'ultimo anno e a settembre sono pronti per iniziare la scuola elementare.
Il progetto che ha accompagnato tutti i bambini per l'intero anno aveva come tema principale quello della cittadinanza. Voi penserete non è forse un tema un po' complesso per bambini della loro età? In realtà le maestre ci hanno detto che i bambini sono stati bravissimi e questa proposta li ha aiutati a prendere coscienza della loro identità e comprendere di appartenere ad una comunità fondata su dei diritti e dei doveri molto importanti.
Per introdurre questo tema ai pulcini di 3 anni le maestre hanno scelto di utilizzare la storia di Verdik, un alieno che ha rubato l'astronave all'insaputa del papà ed è atterrato nel nostro pianeta perchè rimasto senza benzina. Attraverso questa storia simpatica è stato possibile far capire ai bambini la diversità e che ci sono delle regole ed è importante imparare a rispettarle per essere un buon cittadino. Dunque, i piccoli hanno ballato sulle note di alcune canzoni accompagnati dalle maestre per inscenare questa prima parte del progetto affrontato durante l'anno.
Inoltre, le maestre ci hanno spiegato che nel corso dell'anno sono venuti a far visita ai bambini i poliziotti, i vigili del fuoco, i dottori, i marinai, gli infermieri: così i piccoli hanno imparato i diversi mestieri indispensabili per una comunità e a non aver paura delle forze dell'ordine o dei medici.
I gattini (4 anni) e i più grandi i ranocchi indossando il camice o le uniformi dei diversi mestieri appena citati hanno ballato tutti insieme.
E' stato così bello vedere tutti questi piccoli con quei vestiti partecipare ai balletti; le maestre bravissime ad organizzare tutto, i balletti, le musiche, le scenografie. Mentre guardavo lo spettacolo, pensavo che è per quei bambini che è bello il lavoro che ho scelto, per vedere i loro sorrisi e spero un giorno di diventare brava proprio come quelle maestre.
Un bacio J.

sabato 9 giugno 2012

Progetto di visita ad una scuola steineriana



Verso la fine dell’ultimo anno di liceo io e le mie compagne abbiamo fatto visita alla scuola Waldorf Aurora a Cittadella  per cogliere gli elementi caratterizzanti di questa pedagogia.
Questo metodo nacque nel 1919 a Stoccarda, in particolare nella fabbrica Waldorf-Astoria, dove il direttore scelse questa metodologia per istruire i figli degli operai della sua fabbrica.
In questo modo venne fondata la prima scuola steineriana, attraverso dei principi base tutt’ora caratteristici e che noi abbiamo scoperto durante la visita.
Questa pedagogia si propone di risvegliare appieno le facoltà dell’essere umano nel suo percorso evolutivo, quale essere triarticolato ossia tripartito nelle capacità di pensare, sentire e volere. Cosa importante è che deve essere data la possibilità al discente di auto-elaborazione nei giusti modi e tempi.
Elemento caratterizzante è il rifiuto di un insegnamento nozionistico più proprio delle nostre scuole, per coltivare le discipline artistiche, quali la musica, il teatro, la pittura, il modellaggio, l’artigianato e lavori manuali come l’uncinetto e la costruzione di veri e propri macchinari tecnologici nelle classe più avanzate, tralasciate e poste più in secondo piano dall’insegnamento tradizionale. Abbiamo visto i bambini dai 3 ai 6 anni totalmente liberi di giocare all’aria aperta sempre sotto la supervisione dell’insegnante, la quale ci ha mostrato i disegni da loro realizzati: con i colori degli acquerelli hanno espresso totalmente le loro emozioni e la loro interiorità dando vita a delle rappresentazioni colorate ma comunicative; una cosa sorprendente per bambini della loro età. I bambini dai 6 agli 11 anni invece, indossavano in classe delle pantofole e avevano degli astucci realizzati proprio da loro con la tecnica dell’uncinetto. Abbiamo avuto modo di vedere il loro teatro dove regolarmente i bambini mettevano in scena delle rappresentazioni. I ragazzi più grandi ci hanno mostrato gli strumenti in legno che loro stessi stavano realizzando.
L’insegnante inoltre, ci ha parlato di un progetto realizzato con i bambini in una fattoria lì vicino: stavano trattando il tema della terra e della campagna e quale modo migliore di sperimentarlo in prima persona, svolgendo in modo attivo i lavori all’interno nella fattoria, vedendo in un secondo momento le piante cresciute che loro avevano piantato.
Poi abbiamo scoperto l’assoluta mancanza di libri: i bambini stessi realizzavano i loro quaderni e si occupavano del materiale che avrebbero poi studiato.
Le discipline vengono trattate a periodi o “epoche” che solitamente vanno dalle tre alle sei settimane consecutive, tutte le mattine nelle prime due ore di lezione.
Questo tipo di istituzione scolastica prevede l’autogestione nei consigli di classe da parte degli insegnanti e la loro completa autonomia e l’autofinanziamento mediante delle donazioni.
Una cosa che mi ha colpito molto è l’assenza di pagelle alla fine dell’anno, sostituite da una poesia per i bambini scritta dagli insegnanti per ciascuno dei loro alunni e che parla proprio di loro e del loro percorso di apprendimento durante l’anno.
Dunque, questo tipo di pedagogia si può riassumere come un “educare alla libertà”, un’azione educativa che avviene “da anima ad anima”, passando dall’anima dell’adulto a quella dell’allievo, per uno sviluppo armonico di tutti i suoi elementi e il raggiungimento dell’integrità della persona nei suoi aspetti corporei, emozionali, intellettivi. Un accento importante nell'impostazione educativa proposta da Steiner viene posto  per quanto riguarda il cammino di autoeducazione.
Questo progetto di visita alla scuola steineriana l’ho trovato molto interessante e mi ha permesso di comprendere meglio le idee alla sua base: questo tipo di scuola non è molto conosciuta in Italia e propone una filosofia di pensiero diversa rispetto alla scuola tradizionale, ma non per questo meno valida o meno efficiente.; piuttosto credo che ne valga la pena conoscerla e diffonderla.
Se non sapevate molto della pedagogia Waldorf spero di esservi stata d’aiuto per conoscerla un po’ meglio. :) Baci

giovedì 31 maggio 2012

Di nuovo al girotondo!

Buongiorno a tutti!
Ebbene si, terminata la quarta superiore durante l'estate sono tornata per un altro tirocinio all'asilo "Il Girotondo" che ormai conoscete molto bene anche voi.
Vista l'esperienza assolutamente positiva dell'anno precedente ho voluto effettuare il tirocinio ancora lì.
Magari vi starete chiedendo ma perchè di nuovo lì se c'eri già stata ed il tirocinio l'avevi già svolto?
Io vi rispondo che ero stata così contenta dello stage dell'anno scorso, che non vedevo l'ora di poter ritornarci e poi c'è sempre qualcosa di nuovo da imparare ed è proprio con l'esperienza e la pratica che si affinano le proprie abilità e conoscenze.
Naturalmente questa volta era tutto più facile: le maestre avevo avuto modo di conoscerle l'anno scorso e si era già instaurata una buona intesa ed una relazione positiva; il servizio sapevo come era strutturato e ci avevo già familiarizzato; conoscevo i tempi e le attività da svolgere con i bambini.
Le maestre erano felici di rivedermi e ho ritrovato anche alcuni bambini che c'erano l'anno scorso: quanto erano cresciuti! Poi c'erano molti bambini nuovi per me che avrei dovuto conoscere e con cui stabilire una relazione educativa.
Perciò avevo una buona base di partenza e non dovevo fare altro che mantenere la freschezza e l'entusiasmo e mettere in pratica ciò che avevo imparato l'anno prima per migliorare ancora.
Questa volta sarei andata dal 12 luglio al 6 agosto 2010 e in particolare le prime due settimane al pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30 e le ultime due al mattino dalle 8.30 alle 12.30.
In questo modo a differenza dell'anno precedente potevo sperimentare anche il lavoro durante il pomeriggio: i bambini rimasti non erano molti, perciò stavamo tutti insieme sia i bambini più grandicelli sia i più piccoli, avevano già pranzato ed ere l'ora del pisolino. Poi si passava alle attività ludiche, alla musica, il disegno e la merenda, tutti compiti di cui avevo già padronanza grazie all'anno scorso.
Quest'anno potevo anche occuparmi del cambio dei pannolini ed ero contenta di questo perchè era un qualcosa  di nuovo da imparare e da aggiungere al mio bagaglio. Devo dire che ho imparato presto come fare, ma naturalmente è un momento intimo per il bambino e alcuni facevano i capricci perchè erano abituati ad un'altra educatrice e la preferivano. Ma questo è stato uno stimolo in più: si trattava di di avere pazienza e di instaurare una relazione di fiducia con il piccolo.
Anche al mattino mi era stato affidato un nuovo compito: potevo entrare nella cucina per preparare il pranzo per i bambini.
Nelle attività da svolgere si sono rivelati molto utili i "trucchi" del mestiere scoperti l'anno scorso: mi ricordavo ancora le canzoncine che loro adoravano, le bolle di sapone li faceva impazzire e i crackers per merenda erano perfetti.
Mi sono sorpresa della sicurezza che dimostravo nei compiti e della padronanza con cui gestivo alcune situazioni, che sicuramente l'anno scorso mi avrebbero spaventato, come ad esempio mediare tra due bambini se bisticciavano per uno stesso giocattolo oppure come intervenire se un bambino si faceva male giocando. Ciò mi ha fatto capire che ero cresciuta tanto dall'anno scorso e lo stage mi aveva aiutato in questo e soprattutto mi vedevo sempre più "educatrice" nel futuro, sicura dell'università che avrei scelto.
E cosa c'è di meglio di una bella festa per terminare lo stage?  Il tirocinio si concludeva nello stesso periodo dell'anno scorso e con la festa festeggiavamo il mio compleanno, la fine del mio lavoro lì e soprattutto i bambini perchè sono sempre loro al centro di tutto.
Spero che il mio racconto vi sia piaciuto e di non essere stata ripetitiva :)
A presto. Un bacio J

giovedì 24 maggio 2012

Pensare ai bambini

Ciao!
Vorrei proporvi una domanda:
Quando pensate ai bambini che cosa vi viene in mente? Sorrisi, pianti, capricci, dolcezza, confusione, gioco, amore ...
A questo proposito riporto una poesia di Janusz Korczak:


Dite:
è faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
perchè bisogna mettersi al loro livello,
abbassarsi, inclinarsi,
curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
E' piuttosto il fatto di essere
obbligati ad innalzarsi fino all'altezza 
dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla
punta dei piedi.
Per non ferirli.
(Janusz Korczak)


La poesia di questo grande pedagogista mi piace molto perchè secondo me è proprio così  e la rivedo nella mia esperienza di tirocinio al Girotondo.

Visto il collegamento con questo asilo vi mostro alcuni disegni dei bambini che non ho ancora avuto modo di presentarvi e che magari vi danno modo di ripensare alla poesia che vi ho proposto.





lunedì 21 maggio 2012

Libri ai bambini!

Ciao!!!
Oggi volevo fare riferimento ad un tema per me molto importante: la lettura.
Una mia compagna durante la quarta superiore stava svolgendo il tirocinio in una libreria ed io la ho aiutata per realizzare un nuovo progetto, che prevedeva degli incontri interamente dedicati ai bambini accompagnati dai nonni, genitori, familiari, educatori o insegnanti per farli avvicinare al mondo dei libri ed infondere loro la curiosità verso essi. Un pretesto per far capire ai bambini l'importanza di un buon libro come compagno, divertendosi. Far comprendere che anche la voce gioca un ruolo importante nella lettura: pause, cadenze, modulazione per accompagnare il senso ed il significato del racconto.
Tanti libri con cui approcciarsi, da guardare e per prima cosa da toccare per iniziare a stabilire una prima relazione.
Libri di tanti materiali diversi: alcuni morbidi, duri, lisci, altri ruvidi, trasparenti, elastici; con i buchi, con le pagine tagliate o sagomate; alcune una volta aperti mostrano molte sorprese; libri coloratissimi, illustrati con figure realistiche o frutto della fantasia, ricchi di immagini e filastrocche oppure con fotografie o in bianco e nero.
Libri di storie semplici da leggere ed ascoltare per alimentare la mente, imparando la vita quotidiana nella realtà e nell'immaginazione ... perchè con i bambini bisogna riscoprire la fantasia ...ma soprattutto per stare insieme condividendo pensieri, emozioni ed esperienze per crescere insieme.